Sono tanti i lavoratori che hanno attraversato la sfida delle nuove forme di lavoro negli ultimi due anni. Ma quanti, e soprattutto quante organizzazioni, hanno colto la prova posta dalla pandemia per guardarsi dentro e interrogarsi su cosa questo processo forzato stava significando per i propri lavoratori e per la propria stessa identità? In Università Cattolica l’impatto che la pandemia e il distanziamento sociale hanno imposto sul nostro modo di lavorare è stato fortissimo, visibile, lampante: per noi docenti nelle pratiche e nei tempi di impostare il nostro lavoro di didattica e di ricerca, e per i nostri studenti nel modo di interpretare l’apprendimento professionale, e in fondo nelle forme di quel percorso che accompagna verso la costruzione della propria identità professionale. E per tutti quei colleghi che lavorano in Università ma non si occupano direttamente dell’erogazione di lezioni ed esami? Per loro come sarà andata? Come è andata per EDUCatt, l’Ente che per antonomasia, nel nostro Ateneo, si occupa di assicurare il diritto allo studio universitario agli studenti? (dall’Introduzione di Chiara D’Angelo)