Chiunque ogni giorno si metta in ascolto del mondo con un poco di sensibilità non può non accorgersi della pochezza cui si è ridotto il vocabolario comune e di quanto quelle poche parole sulla bocca di tutti stiano sfumando verso tinte sbiadite e logorate dall’uso improprio e dall’abuso. Pochezza di numero e di sostanza. Parole grandi e potenti: dialogo, testimonianza, futuro, intelligenza, bellezza, male, bene, guerra, pace, amicizia e anche amore... tutto finisce in un grande calderone, dove la sapienza della lingua, l’acume dell’etimologia, la ricchezza delle sfumature si liquefanno in una banale lingua franca, dove c’e posto per tutti e per tutto. […]<br />
Eppure, una sola parola, se pretendiamo di non ingoiarla una volta per tutte, se ci mettiamo al suo ascolto, dimostrerà di essere tanto vasta e profonda da poter diventare la regina di ore interminabili di ricerca, di confronto e di affetto. È quanto facciamo all’Accademia del sabato mattina, cuore pulsante del nostro Centro di cultura per ragazzi La piccioletta barca. […] I ragazzi ascoltano e dialogano con noi, piccoli e grandi insieme, e una parola cresce pian piano.