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  • Daniel Balditarra

La peste e la croce


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Autore Daniel Balditarra
Editore EDUCatt – Ente per il Diritto allo Studio dell'Università Cattolica
Anno di pubblicazione 2022
Numero di pagine 42
Tipologia Pubblicazione EDUCatt

Tanti sostengono che il mondo cambierà dopo il passaggio del Covid-19. I cambiamenti si ve­rificano quando le grandi paure della vita vengo­no analizzate e approfondite. Nascita e vecchiaia presentano l’uomo in una condizione di fragilità e dipendenza. A Milano, una delle città più inquinate d’Euro­pa, gli animali sono tornati nei luoghi turistici. La Darsena, uno dei luoghi frequentati dai giovani, è oggi occupata dalla presenza di cigni, anatre e nu­trie. L’acqua che esce dai canali, già pensati nel XII secolo, è di nuovo pulita e limpida. Non ci sono bottiglie da vedere, non c’è immondizia. L’acqua cristallina arriva accarezzata dal vento davanti ad un cielo celeste lombardo macchiato solo di qual­che nuvola solitaria. La peste ha riportato in città il canto degli uccelli, il silenzio e il profumo dei tramonti che avevamo perso da tempo. La peste rimuove la maschera e mostra il vero volto: l’individualista che si rinchiude solo per ba­dare ai suoi meschini interessi; i falsi amici che si cancellano davanti alla geografia della solitudine; i cinici che vedono l’inutilità negli anziani e non più la saggezza. Alla fine l’epidemia ci cambia. Ci allontana e ci avvicina, ci apre o ci racchiude. La peste nella cul­tura classica indicava sempre un futuro diverso. Nel Decameron Boccaccio vedeva oltre la decaden­te morale fiorentina il desiderio di una nuova eti­ca capace di orientarsi verso la natura e la libertà. Manzoni, nel 1821, scrisse della peste lombarda del 1629 e propose la Provvidenza come unica so­luzione per un nuovo futuro. La tragedia non ci lascia mai indifferenti, ci cambia dentro, trasforma la nostra anima con ferite e cicatrici. Tutto rivela una nuda verità: non siamo più gli stessi di prima. Camus aveva usato questo legame tra maschera e volto nel 1947 per parlare della peste in un periodo in cui l’Europa aveva concluso una guerra con mi­lioni di morti e tutto era in una fase di ricostruzio- 6 ne e speranza. Tuttavia, il romanzo dello scrittore algerino ha cercato di mostrare il volto autentico della paura, dell’angoscia come maschera del tragi­co destino umano. Questi nostri sono tempi diversi, sono tempi di lunga pace, di benessere e democrazia, sono tempi di globalizzazione e nichilismo, dove si conosce il prezzo di tutto e il valore di niente. A Milano, città di tre milioni di abitanti, metropoli industriale e universitaria del nord Italia, da giorni sono chiusi tutti i cinema, discoteche, teatri e musei, sono so­spese manifestazioni sportive e vietati i convegni. Le università e le scuole sono chiuse. Comunichia­mo solo attraverso la tecnologia. Lo spettro di una peste medievale vaga per i pomeriggi europei, do­nando alla vita quotidiana il clima di una guerra in cui il nemico è invisibile e può entrare nella tua casa senza bussare. La sera le strade sono spopolate e un silenzio quasi irreale si attacca ai muri, pende dai rami degli alberi dove la primavera inizia già a manifestarsi. Si tratta di una pace che ci ricorda la nostra fragilità e ci invita alla riflessione, all’interio­rità per meditare sull'essenza della vita. Eravamo in pace ma non lo sapevamo, ora lo capiamo perché la peste invisibile ci circonda. Questa Via Crucis offerta al lettore è fatta di sem­plici riflessioni in cui ad ogni stazione tradizionale viene affiancata una croce causata dalla pandemia, dove la fede agonica è sostenuta dalla speranza. Milano, marzo 2021 Don Daniel Balditarra

Titolo La peste e la croce
Autore Daniel Balditarra
Editore EDUCatt – Ente per il Diritto allo Studio dell'Università Cattolica
Anno di pubblicazione 2022
Genere Saggistica
Tipologia Pubblicazione EDUCatt
EDUCatt - Campus di Milano
Presso Container .9, Via Lanzone 24 - 20123, Milano