L’obiettivo principale di questo dodicesimo volume della serie Polidemos è quello di riflettere sui mutamenti intervenuti nella democrazia italiana sia per effetto delle nuove dinamiche internazionali (la fine dell’emergenza pandemica, lo scoppio della guerra in Ucraina, la ridefinizione delle linee strategiche del blocco occidentale, la crisi della globalizzazione), sia in seguito all’esito delle elezioni politiche del settembre 2022, al successo di Fratelli d’Italia e alla formazione del nuovo esecutivo. Gli anni Dieci sono stati il decennio dell’ondata populista, segnato dalla retorica anti-casta e anti-establishment e dalle narrazioni mediali che hanno dato linfa alla diffusa percezione di una democrazia decadente. La parentesi pandemica ha in parte arrestato questa tendenza, ma lo scoppio del conflitto russo-ucraino (e, in seguito, della crisi israelo-palestinese) ha ulteriormente ridefinito schieramenti e retoriche. Oltre a rinsaldare l’unità del blocco occidentale, la guerra sembra aver modificato anche la stessa percezione sullo stato delle democrazie e la loro rappresentazione. Si tratta di mutamenti reali? Sono destinati a durare? E come incide il nuovo quadro sulla discussione politica?<br />
Nella prima sezione – Le elezioni del settembre 2022 e il futuro del sistema politico – gli interventi di Andrea Scavo, Paolo Gambacciani, Alessandro Campi, Paolo Graziano, Marco Almagisti, Flavia Giacobbe e Jacopo Tondelli forniscono chiavi di lettura differenti per interpretare il voto e per cogliere le possibili implicazioni per gli assetti politici complessivi. Nella seconda sezione – Media, élite, società – i capitoli di Paolo Carelli, Massimo Scaglioni, Anna Sfardini, Antonio Campati, Enrico Padoan, Giulio Citroni, Giacomo Bottos e Pietro Vietti allargano lo sguardo alla comunicazione e agli attori di una società spesso inafferrabile. Nell’ultima sezione – Lo scenario internazionale – Carlo Muzzi, Valerio Alfonso Bruno, Alessio Scopelliti, Antonio Zotti, Claudio Fontana e Teresa Coratella si interrogano sulle implicazioni che i mutamenti nel contesto globale potrebbero avere sulle scelte di governo, sui “vincoli esterni” e sulla stessa collocazione del Paese.