In generale, possiamo definire la ricchezza come “l’abbondanza di ciò che è utile per il benessere materiale delle persone, misurata con riferimento a un certo istante” (P. Russo, 2017). Per il soddisfacimento dei propri bisogni, ogni soggetto (sia essa una persona fisica, una famiglia, un’azienda etc.) è dotato, infatti, di un insieme di diritti e assume determinati obblighi che possono essere espressi mediante il ricorso ad un’unità di misura rappresentata dalla moneta. L’insieme di tali diritti e obblighi è comunemente definito patrimonio. A differenza di quanto accade per le persone fisiche o per le famiglie, la misurazione della ricchezza e delle variazioni della ricchezza è un passaggio obbligato nella vita delle aziende, ossia dei soggetti che sono costituiti allo scopo di produrre ricchezza. Tutti gli imprenditori, infatti, hanno la necessità di conoscere sia la consistenza e la composizione dell’insieme dei diritti e degli obblighi che fanno capo all’azienda (il patrimonio aziendale) in un certo momento, sia la variazione di tale patrimonio nel corso di un certo periodo di tempo. Per raggiungere tale obiettivo, è necessario un sistema di regole e convenzioni che permettano di rilevare la ricchezza aziendale in un determinato momento e di registrare tutti gli eventi che producono variazioni nella consistenza e nella composizione di tale ricchezza in un dato intervallo temporale. Prima di entrare nel merito della tecnica che permette di effettuare tali rilevazioni, è opportuno introdurre alcune definizioni di base che costituiscono i “fondamentali” del sistema contabile